Alcuni parlano di Io, di Es e di Super- Io

di oggetti interni, di rappresentazione degli oggetti. Per parte mia desidero sottolineare quello che gli analisti hanno costantemente dimostrato, da Freud da Melania Klein in poi, e cioè che la nostra vita psichica viene sperimentata sotto forma di fantasie. Queste fantasie si presentano come copioni e intrecci di cui è possibile determinare sia il contenuto che la funzione. E desidero ribadire che quello che noi chiamiamo pensiero

o esperienza o conoscenza, sia esso cosciente, preconscio o inconscio, non è che un tessuto di fantasie strettamente connesse tra loro ma pur sempre separabili cioè utilizzabili. Quello che noi pensiamo, o sentiamo coscientemente è in effetti la

la somma algebrica di molte fantasie simultanee.

 

ROBERT STOLLER

La sessuologia si propone lo studio dell’attività sessuale umana e la terapia delle disfunzioni sessuali originate da disturbi psichici. Questo settore della psicoterapia

ha una struttura interdisciplinare che si avvale sia dell’apporto medico di ginecologia, andrologia, embriologia e endocrinologia, (biosessuologia), che culturale (storia, letteratura e sociologia della sessualità, antropologia culturale, teoria della comunicazione, erotologia) e psicologico, come studio e terapia dei disturbi sessuali (psicosessuologia), in modo che la sfera sessuale, considerata come rapporto di coppia evolutivo, sia compresa nella sua totalità.

L’immaginario erotico è uno dei luoghi dove la coppia si muove e scopre il piacere condiviso di creare copioni, trame , intrecci, dove un climax di crescente desiderio porta al raggiungimento di una voluttà  comune.

Purtroppo il luogo non è  mai abbastanza protetto e accade che la complicità degli dei e il normale avvicendamento dei protagonisti sia turbato da altri attori e dei che irrompono, non chiamati, sulla scena  e, scacciando il desiderio, trasformano la trama imponendo  ansie e paure.

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"La virilità ipotetica, ovvero sulla più comune degradazione

dell’immaginario erotico maschile"

(relazione presentata al Congresso Sips. S. Marino.1991 ) 

Un cigno non ha bisogno di fare il bagno tutti i giorni per mantenersi bianco

LAO-TSE

L’Immaginario  è innanzitutto uno spazio-tempo virtuale, una zona psichica dove si svolgono delle azioni concatenate che possiamo chiamare intrecci o trame, nelle quali si muovono degli attori. In questo teatro gli attori sono molti, variegati e ognuno viene preso dalla strada, dalla memoria, dai mass-media, in una recita, dove le unità aristoteliche di spazio e tempo, sono vanificate. Il regista, nascosto nel proscenio, cerca di suggerire e guidare gli attori, seguendo i ritmi del desiderio, e un copione che invece è già dato, immaginato, che esisteva prima della costruzione del teatro. Per rintracciare le origini di questa metafora dobbiamo ritornare a Jung e  agli anni in cui la sua  pratica ospedaliera psichiatrica al  Burgholzi di Zurigo, sotto la direzione di Bleuler, era centrata soprattutto sulla schizofrenia. Jung, nota, nei deliri dei suoi pazienti, tracce di elementi mitici. E questo accade anche in pazienti del tutto ignoranti di studi o curiosità sul pensiero simbolico. La profonda regressione prodotta dalla malattia mentale fa affiorare delle figure ancestrali che appartengono alla nostra memoria collettiva. Lo stesso Freud, dovendo ammettere che le fantasie di seduzione infantile, ovunque riscontrate nel ricordo dei suoi pazienti, non hanno spesso un fondamento reale, le descrive come urphantasien, fantasmi originari.

strutture fantasmatiche tipiche ( vita intrauterina, scena originaria, castrazione, seduzione) individuate dalla psicoanalisi. Esse organizzano la vita fantasmatica, quali che siano le esperienze personali dei soggetti. L’universalità di questi fantasmi, si spiega secondo Freud, col fatto che essi costituirebbero un patrimonio trasmesso filogeneticamente.”

(Lapalche e Pontalis: 1967,167) 

Testi fondamentali

Terapia di coppia - Sessuologia

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