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TORNA INDIETRO 3. Mappe cognitive e Narrazioni 4. Modello psicodinamico
 
 
               


3. MAPPE COGNITIVE E NARRAZIONI

Immagino che la mente sia fondata non sulle microstrutture
del cervello o del linguaggio, ma su quelle storie supreme,
gli Dei, che costituiscono i modelli fondamentali del nostro
agire, credere, sentire e soffrire, dove possono persino trovare
dimora. E' soltanto nelle storie che questi Dei si mostrano ancora


J. Hillman- Storie che curano

L'importanza delle mappe cognitive deriva dall'assunto che la conoscenza e la produzione di senso sono tra i più importanti fattori di cambiamento (Cassirer:1953).
La realtà oggettiva o mondo in cui il bambino, l'adolescente e in seguito l'adulto nasce e agisce può essere schematizzata in una successione temporale e spaziale di aree esperienziali.
Cronologicamente le aree di esperienza (orizzontali) sono:

1. La famiglia di origine (I genitori )
2. La società
3. Il lavoro
4. La famiglia acquisita *

* la famiglia acquisita può essere formata da una coppia o da una coppia con figli.

Le aree 3 e 4 non hanno necessariamente questa successione cronologica in quanto un individuo può sposarsi prima di avere un lavoro e viceversa.
I passaggi tra le varie aree sono momenti di crisi che possono essere superati solo se si saranno sviluppate completamente tutte le capacità che sono insite in ogni area.
Il passaggio all'area successiva sarà possibile solo quando si saranno sviluppate le capacità delle aree precedenti (Erickson:1963). Ad esempio, il passaggio tra la famiglia e la società, che può essere rappresentato dal primo giorno di scuola, potrà essere affrontato con successo dal bambino solo se i genitori avranno saputo sviluppare in lui una "sicurezza di base" (Winnicot: ) necessaria per sopportare la loro lontananza.
Questi passaggi critici anticamente erano strutturati in "prove iniziatiche" come strumenti di giudizio che decretavano per l'iniziando, attraverso la riuscita o il fallimento, la possibilità di accedere al nuovo stato sociale.
Le quattro aree spazialmente hanno questa disposizione.

     

       

dove l'acquisizione totale di tutte le aree crea quella interconnessione tra ogni area che riassume il percorso o vita di ogni uomo.
Le mappe cognitive si formano durante le prime esperienze del bambino nel suo ambiente. Il bambino, guidato dai genitori, tocca, odora, ascolta, vede e incomincia a "vivere" i genitori, gli oggetti e l'ambiente circostante. La casa è il primo territorio da esplorare e mappare determinato da spazi particolari come la cucina, dove si mangia, il bagno dove si fa la pipì e la cacca e la camera da letto dove si dorme e così di seguito nella suddivisione tra oggetti pericolosi come i fornelli della cucina e quelli proibiti dei fragili soprammobili. La casa per il bambino diviene lentamente una appendice dei suoi bisogni ,desideri e curiosità.
Ma ancor prima di nascere il bambino era già "immaginato", inserito come protagonista nelle narrazioni dei genitori, i quali si raccontavano e ora raccontano al figlio la loro storia. Le narrazioni dei genitori sono ben evidenziate dalle storie narrate ad amici e parenti sulle straordinarie imprese del loro figlio.

Lo schema spaziale e soprattutto quello temporale debbono esser completati da un ritmo, un movimento di espansione (Yang) e di contrazione (Yin) per cui:

1. Nella fase di espansione (Yang) della infanzia e della giovinezza il bambino ha esperienza della sua famiglia(1). Il fanciullo della società(2). il giovane del lavoro(3). L'adulto della sua famiglia acquisita(4).

2. Nella fase di contrazione (Yin) della maturità e della vecchiaia l'adulto perde i genitori(1), conclude il suo periodo lavorativo(3) e si appoggia solo sulla società(2) e sulla famiglia acquisita(4).

Lo schema verticale è dato dal susseguirsi e intrecciarsi delle storie, delle narrazioni che il bambino vive ed elabora nelle esperienze della crescita, riuscendo a esprimere le sue potenzialità e a costruire e dare senso ai vari passaggi ed infine a dare un significato alla sua vita.

         
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4. MODELLO PSICO-DINAMICO

Nihil potest homo intelligere sine phantasmata

Aristotele

 

La" base poetica della mente" non è solo quella che
produce e moltiplica immagini. Ma è anche quella che riceve,
legge queste immagini riconoscendo all'arte della poesia la sua
funzione primaria: quella terapeutica.

J. Hillman

Il sistema cognitivo è l'insieme dei processi mediante i quali un organismo acquisisce informazioni sull'ambiente e le elabora per regolare il proprio comportamento. Mentre la percezione "isola" e "sceglie" lo stimolo, estraendolo dal contesto, l'informazione tratta dallo stimolo, la valutazione e il conseguente comportamento derivano dalla mappa cognitiva e dalle narrazioni interne. Dobbiamo ancora aggiungere, tra la valutazione e il comportamento, l'anticipazione del comportamento attraverso l'immaginazione e l'emozione suscitata dalla fantasia anticipatoria. Possiamo schematizzare tale meccanismo in un processo circolare di feedback.

     
       
P =percezione: I = immagine: V = valutazione: E = emozione: C = comportamento

I = psicoterapie immaginative
V = psicoterapie cognitive
E = psicoterapie a mediazione corporea
C =Comportamentismo

Ad esempio: un uomo è seduto al tavolino di un ristorante. Mentre sta mangiando osserva i camerieri che si muovono tra i tavoli e le altre persone nel ristorante. In questo momento il processo percettivo riceve informazioni dall'esterno, che naturalmente sono vaglaite e interpretate ma tali informazioni, pur rendendolo partecipe del qui ed ora e capace di interagire con l'ambiente, non incidono nel suo vissuto emozionale ed esperienziale. Infatti il nostro uomo al termine della sua giornata, difficilmente ricorderà o vorrà ricordare i camerieri del ristorante dove ha pranzato o le facce dei clienti nei tavoli vicini.
               

Individuazione

Come ogni uomo viene al mondo, nasce qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico. " Ciascuno in Israele ha l'obbligo di riconoscere e considerare che lui è unico al mondo nel suo genere, e che al mondo non è mai esistito nessun uomo identico a lui: se infatti fosse già esistito al mondo un uomo identico a lui, egli non avrebbe motivo di essere al mondo. Ogni singolo uomo è cosa nostra nel mondo e deve portare a compimento la propria natura in questo mondo.
Perché, in verità, che questo non accada è ciò che ritarda la venuta del Messia ".
Ciascuno è tenuto a sviluppare e dar corpo proprio a questa unicità e irrepetibilità, non invece a rifare ancora una volta ciò che un altro - fosse pura la persona più grande - ha già realizzato. Quand'era già vecchio e cieco il saggio Rabbi Bunam disse un giorno: "non vorrei barattare il mio posto con quello del padre Abramo. Che ne varrebbe a Dio se il patriarca Abramo diventasse come il cieco Bunam e il cieco Bunam come Abramo? "La stessa idea è stata espressa con ancora maggiore acutezza da Rabbi Sussja che, in punto di morte, esclamò: Nel mondo futuro non mi si chiederà: "Perchè non sei stato Mosè". Mi si chiederà invece: " Perché non sei stato Sussja?".

Siamo qui in presenza di un insegnamento che si basa sul fatto che gli uomini sono ineguali per natura e che pertanto non bisogna cercare di renderli uguali. Tutti gli uomini hanno accesso a Dio, ma ciascuno ha un accesso diverso. E' infatti la diversità degli uomini. La differenzazione delle loro qualità e delle loro tendenze che costituisce la grande risorsa del genere umano. L'universalità di Dio consiste nella molteplice infinità dei cammini che conducano a lui, ciascuno dei quali è riservato a un uomo: (…..) Così il cammino attraverso il quale un uomo avrà accesso a Dio gli può essere indicato unicamente dalla conoscenza del proprio essere, la conoscenza della propria qualità e della propria tendenza essenziale. "In ognuno c'è qualcosa di prezioso che non c'è in nessun altro" .

 

Martin Buber

           
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