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2 - Il viaggio degli amanti

(Relazione presentata al Congresso nazionale SISC. Perugia 5-7 giugno 1989)

L’amore è il castigo degli dei per non avere saputo rimanere soli.

 

S. De Bauvoir

 

 

Coloro che reprimono il desiderio lo fanno perché il loro desiderio è abbastanza debole da poter essere represso.

 

W. Blake

2.1 - Intimità come dimensione dell'ombra

Eros riunisce in sé tre aspetti o manifestazioni (1, 127-128 ): Himeros , il desiderio fisico per l’immediatamente presente da raggiungere nell’eccitazione del momento; Anteros , l’amore che corrisponde all’amore e Photos , il desiderio verso cui tendiamo o, per dirla come i romantici, noi siamo definiti da ciò che facciamo della nostra sehnsucht , dimmi cosa brami e ti dirò chi sei. Riunificando i tre aspetti di Eros, si può dire che Anteros e Himeros misurando l’azione dei corpi e delle cause, vivono nel presente, mentre Photos, vivendo nel passato o nel futuro, alimenta ciò che resta della passione di un corpo (2,145).

Photos, come simbolo di una dimensione amorosa, nostalgica, irrangiungibile è spazio di quell’immaginario che si esprime nel patire e nell’errare. L’amante, come l’eroe delle leggende, spinto dal suo desiderio errante, patisce il destino della ricerca (quest) personale del partner, in  un viaggio dove l’errare  conduce inevitabilmente e necessariamente alla  prova dell’errore e dell’inganno.

Nella fiaba avviene l’incontro ma non l’unione degli amanti. Una figura genitoriale, solitamente il re-padre della principessa, si oppone alla unione immedita esigendo delle prove, in modo che l’amante dimostri, attraverso i fatti, la natura eroica del suo essere.

L’amante -eroe non può ricongiungersi alla sua parte femminile (anima) prima di aver superato quelle prove iniziatiche che sole possono renderlo degno dell’unione. Le prove consistono ancora in un viaggio (4) non più dominato dalla incertezza erratica di Photos ma vissuto dal grigiore della discesa, catabasi, nell’Averno per superare i guardiani della soglia  che impediscono l’accesso al tesoro. Tra questi guardiani il più temibile  è l’alter-ego oscuro, il doppio, che dimora in noi e assume il nome di Ombra , la quale è:

 

La somma delle tendenze, caratteristiche, atteggiamenti, desideri inaccettabili da parte dell’io, nonchè delle funzioni non sviluppate o scarsamente differenziate e , infine, dai contenuti dell’inconscio personale (5) .

 

C.G. Jung

 

L’ombra, pur esprimendo la parte inaccettata, contiene energie e potenzialità che non sappiamo o temiamo di utilizzare. Questa ambivalenza trova la sua espressione nell’immagine del dio-briccone, clown, ingannatore e soccorritore. E’ il trickster , figura caratteristica in molte culture , studiata dagli etnologi soprattutto negli indiani  Winnebagos.

Jung ha dimostrato che questo dio, il cui comportamento ci fa pensare ad Hermes, è uno degli aspetti dell’ombra. Conrad in un suo racconto :- La linea d’ombra-, che richiama da vicino le mie tematiche, narra di quell’inevocabile passaggio tra la giovinezza e la maturità il cui lato negativo del destino si palesa come confronto di fronte al quale l’unico vero peccato è il rifiuto o la fuga. Negare l’ombra è negare quella parte di noi che esige un confronto dialettico tra le parti della nostra psiche. Il rifiuto dell’ombra conduce alla non crescita, verso ruoli rigidi della Persona (il cui significato latino è maschera). Jung sottolinea che:

 

Si può mancare non solo la propria felicità, ma anche la propria colpa decisiva senza la quale un uomo non raggiunge mai la propria totalità. (5)

 

Nel confronto con l’ombra l’eroe può fallire, fuggire o eludere la prova. Laing (6) chiama elusione quel processo di evitamento che utilizza la recità di sé stessi. L’eroe , mentendo inconsciamente o meno verso se stesso, recita il suo ideale dell’io, adattandosi ai desideri dell’altro. Il  vero viaggio dovrebbe essere  tra ciò che vorremmo essere e ciò che non sappiamo do essere. L’eroe non è dato ma si forma e si scopre durante il viaggio. In un altro romanzo di Conrad: -Lord Jim- poi tradotto in un film di successo, il protagonista, ufficiale e gentiluomo inglese di marina , fallisce la sua prova. Durante una tempesta abbandona, per salvarsi, la nave e i suoi passeggeri. Il film ci mostra la drammaticità di quel momento e lo sdoppiamento di Jim nel momento in cui deve decidersi se rimanere sulla nave , come esige il codice d’onore, o saltare sulla scialuppa di salvataggio. Nella scena successiva, Jim, sulla scialuppa di salvataggio, abbandonando la nave alla deriva vede se stesso sulla tolda della nave. L’eroe, è rimasto, mentre il vigliacco fugge. Per riscattarsi e vincere quelle paure che prima ignorava e che lo hanno dominato, Jim, dovrà compiere un lungo e doloroso viaggio.

   

Lamina VI

gli innamorati

     

2.2 -  INNAMORARSI E POI…

 

Amare al punto di esistere soltanto per gli altri è lo scopo dell’innamorato

 

O. Wirth

Nell‘innamoramento, i partners non si confrontano con la loro Ombra, ma si  vedono attraverso due specchi deformanti. L’un l’altra si vedono e si…credono attraverso delle immagini-schermo, costruite dalle immagini che ognuno vuole mostrare di sé e dalle proiezioni dell’altro. 

       
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L’immaginario erotico della coppia  si sviluppa ed esalta in questo spazio inflazionato da un gioco di specchi in cui il desiderio di stare sempre insieme conduce al voler fondersi,annullarsi l’uno nell’altra.   Se l’altro è come me, mi amerà sempre, mi curerà e non mi tradirà mai . L’inganno delle immagini-schermo è duplice, legato allo spazio (sarò come tu mi vuoi ) e al tempo (sarò come tu mi vuoi…., per sempre.. ). Ma è l’inganno temporale che blocca la coppia,definendola in una relazione nevrotica che vive e vuole continuare a vivere in un tempo edenico , disancorato dalla realtà quotidiana. La spinta fusionale dell’androgino,come archetipo della totalità rimuove l’alterità dell’altro e il fatto che l’uno e l’altro sono già stati dati e non si costituiscono per effetto delle loro relazioni: è una falsa idea romantica quella dell’amore che sarebbe confusione di due esseri. Il patetico della relazione amorosa è il fatto di essere due e che l’altro è assolutamente altro(8).

Eros con le sue frecce colpisce e genera quella malattia che contraddistingue l’amante.

La freccia di Eros provoca sempre una ferita, un cambiamento, la consapevolezza, ora patita. di una perdita subita e genera una spinta forte, potente a cercare ciò che la ferita mostra: una mancanza, una nostalgia struggente dell’oggetto di amore. 

L’amante tenacemente insiste per essere riamato poiché nell’altro ritrova  la sua parte-anima dispersa nel mondo, ma l’altro, l’amato,l’oggetto di amore sfugge alle richieste dell’amante in quanto si scopre possessore di qualcosa che non gli appartiene. Anteros accorre in soccorso e l’oggetto di amore, l’amata, non può resistere al desiderio dell’altro, se non desiderando a sua volta l’altro, ed è solo allora che l’amante e l’amata divengono amanti, ovvero gli amanti. Si amano ma con statuti, opinioni, Dei diversi, nella sostanziale inconscia diversità che l’uno, non sa cosa esattamente ama nell’altra e l’altra non sa  per che cosa è amata. Si amano ma non si vedono, come Eros e Psiche. Il mancato confronto con la propria ombra e la conseguente non condivisione delle ombre della coppia porta i partners ad una scelta inconscia che  è determinata dalle loro ferite non risolte , non cicatrizzate nel passato. Se l’incontro degli amanti è questo inganno o mania perpetuato dagli dei, dobbiamo rassegnarci a  definire l’innamoramento solo un espediente, un escamotage, un destino biologico il cui unico fine è quello di tramandare il nostro corredo cromosomico, privilegiando la continuità della razza? 

 

Gli amanti che passano la loro vita insieme non sanno che cosa vogliono l’uno dall’altro.Non si può certo credere che solo per commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. E’ allora evidente che l’anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace a dire, e perciò la esprime  con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio.

 

Platone-Simposio 

       
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La coppia non è il luogo per stare finalmente bene ma l’occasione di un viaggio per conoscersi e migliorarsi attraverso l’altro. Una delle premesse fondamentale di ogni viaggio è l’autonomia del viaggiatore cioè la capacità di viaggiare leggero .  

L’inizio della fiaba coincide sempre con il distacco, la partenza da casa, ma lo zaino del protagonista deve avere la leggerezza dei ricordi, delle risorse, delle conoscenze acquisite tramite esperienze e non la pesantezza di legami irrisolti, ferite ancora aperte e sensi di colpa  soverchianti. Uno zaino troppo pesante porta solo al desiderio e all’illusione di trovare e riposarsi in un’altra casa, migliore di quella da cui siamo partiti. 

 

Vivere o amare solo quando ci si può fidare, quando si è sicuri e accolti, quando non si può essere abbandonati o feriti, quando ciò che è stato promesso a parole è impegnativo in eterno, significa essere fuori dalle vie del male e quindi fuori dalla vita reale.  E non importa quale sia il depositario della fiducia, se l’analisi, il matrimonio, la Chiesa, la Legge, o un qualsiasi rapporto umano. (1, 405)

 

Hillman

           

2.3 - PREPARATIVI DEL VIAGGIO

Ogni anima ottiene per sé quanto corrisponde alla sua natura, e genera un Eros secondo i suoi meriti e la sua essenza.

 

Plotino

Aristotele dichiara che il fine fondamentale  dell’uomo è essere felice e identifica la felicità con l’autarchia, l’autosufficienza. E’ felice colui che non dipende, che basta a se stesso. Ma dopo nell Etica Nicomachea , ammette che non si può essere felici senza amici. Solo il dio può vivere da solo mentre la felicità degli uomini è legame.

Lo spazio umano s’inscrive nell’armonia di due termini fondamentali: libertà e dipendenza. Libertà non è assenza di vincoli perché nessun uomo può vivere in completa solitudine. L’uomo è un animale sociale la cui identità si costruisce nel legame e in seguito si conferma nel continuo rapporto con gli altri.  La libertà , dunque, non è rifiuto di ogni vincolo, ma indipendenza dalla volontà altrui . La libertà dell’uomo è  vincolata sola dalla osservanza delle leggi in quanto vive in un consesso sociale regolato da norme e da codici. Il precetto fondamentale  è sentire di partecipare, far parte di un tutto , di un macrocosmo di cui sono responsabile.

Le relazioni fondamentali sono: con gli altri intesi come istituzioni e folla e con l’altro/a che è amico, parente, amante , moglie: in questo caso la connotazione affettiva del rapporto è valida  solo se non è patita.

In sostanza vi è libertà se c’è il convincimento di non poter essere completamente autosufficiente e nello stesso tempo di non poter essere vincolato assolutamente dalla volontà altrui , ( nec cum te , nec sine te)

Ma libertà significa anche qualcosa di meno evidente, più difficile, meno politico. Libertà è soprattutto indipendenza dalle proprie passioni.

 

L’Io è come una nave che solca i mari delle passioni: talvolta i mari sono agitati e la nave imbarca un po’ d’acqua, ma questo rientra nel normale andamento del viaggio. E’ fondamentale che la nave tenga il mare senza il rischio, imbarcando troppa  acqua, di naufragare.

 

La capacità di contenere e armonizzare le nostre passione è una virtù dimenticata , dal nome desueto:

la temperanza.

I Greci avevano una parola eloquente per descrivere la temperanza: enkrateia , che significa diventare signore di sé. L’uomo, meno dipende dalle passioni, meno dipende dagli altri, cioè da coloro che approfittando della sua debolezza, del suo cedere, lo assoggettano e lo sottomettono. La sottomissione, non è tanto la sottomissione violenta, la coazione dall’esterno, ma è il divenire schiavi del proprio desiderio, delle proprie paure e dei propri bisogni. 

Se sei schiavo dei tuoi desideri, avrò buon gioco a sottometterti, potrò ricattarti

Ogni virtù non può agire da sola ma in equilibrio con altre. A tal scopo O. Wirth, nella trattazione sui tarocchi colloca la Temperanza in una tetrade con la lamina del Diavolo (le passioni da dominare), l Eremita (la prudenza) e il Giudizio (osservanza delle leggi).

Temperanza

Diavolo

Giustizia

Eremita

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